Conclusioni
Indice
Siamo giunti al termine dei nostri test, dai quali possiamo dedurre alcune considerazioni interessanti.
L’architettura dei nuovi Ryzen ha delle performance estremamente competitive quando si parla di multithread. La tecnologia SMT ha un impatto in tal senso davvero impressionante, tendenzialmente superiore a quello dell’HT di Intel.
I processori AMD a 7nm, al contrario delle generazioni precedenti, non hanno timore della controparte Intel nemmeno nei benchmark single core, specialmente out of box.
Nei giochi invece l’analisi è più complicata.
Le performance dei Ryzen a stock sono altalenanti, talvolta superiori alla controparte Intel, ma a volte inferiori, anche se in single core il gap ormai è praticamente nullo.
La motivazione di tale apparente incongruenza va cercata nel come sia stata concepita l’architettura AMD.
Osservando l’immagine subito sopra notiamo che i nuovi processori sono differenti dai precedenti, ma conservano il medesimo tallone d’achille.
Le scorse generazioni a 14 e 12nm, presentavano due chiplet differenti, ognuno con il proprio I/O. La comunicazione tra core di chiplet differenti introduceva inevitabilmente una latenza, fenomeno piuttosto evidente in benchmark come Aida o Sandra, in cui le CPU AMD presentano latenze di accesso alle RAM decisamente superiori alla controparte.
In questa nuova generazione, invece troviamo l’I/O esterno al chiplet, scelta in parte obbligata dal fatto che l’I/O non sia avvezzo allo shrink ed infatti è stato prodotto a 12nm, mentre il chiplet è prodotto a 7nm.
La scelta di un I/O esterno non penalizza il multi-chiplet, infatti nel 3900x, ad esempio, i due chiplet condividono il medesimo I/O.
Purtroppo l’accesso all’I/O introduce comunque delle latenze, ed anche in questa generazione abbiamo latenze di accesso alle RAM abbastanza superiori alla controparte Intel, che invece è rimasta legata al monolitico.
Guardando la questione senza approfondire il funzionamento delle architetture, è lecito pensare che l’overclock possa premiare in particolar modo i processori Intel, dato il margine più elevato sul core. Ma quando inseriamo nell’equazione l’incognita RAM, e spingiamo al massimo le piattaforme, il risultato ci spiazza ed incuriosisce. Semplicemente overcloccando le RAM, si riesce a mitigare in modo sensibile il punto debole dell’architettura AMD, che in quei task in cui si ritrova sotto tono, improvvisamente si riscopre competitiva.
La prima conclusione pare ovvia, in tutti i titoli particolarmente RAM sensitive, i processori Intel hanno un ovvio vantaggio, che però diventa piccolo e spesso scompare quando overclocchiamo il nostro sistema coinvolgendo le memorie. L’overclock sulla piattaforma AMD fa rima con RAM.
Esistono dei giochi che sfruttano a dovere i vantaggi di AMD, come un SMT particolarmente performante in multithread, una cache di gran lunga maggiore rispetto alla controparte (cosa che limita il numero di accessi alle RAM) ed in questi titoli i Ryzen sono particolarmente performanti, anche rispetto alla controparte Intel.
La seconda conclusione la deduciamo facilmente dai numeri ottenuti nei vari giochi.
Il distacco tra i processori, in particolar modo in overclock è molto, molto piccolo. Lo scarto percentuale medio, considerando tutti i giochi è al limite del margine d’errore.
Se consideriamo anche, che i test sono stati effettuati con una 2080ti in overclock ed a 1080p, ne consegue che a 1440p la differenza sarebbe letteralmente zero. Nella realtà, in gaming, la differenza tra le CPU è nulla. Ma non è nulla in task diversi dal gaming.
Dato che la differenza nei frame medi è realmente irrilevante, allora forse è meglio invece concentrarsi sul frametime, ovvero su quale CPU riesca ad offrire l’esperienza più godibile e stabile, anche in titoli veramente esigenti. Il 3700x è sicuramente il miglior candidato del quartetto di processori testati.
Una finale ma dovuta riflessione va fatta sul 9600k. Questo processore condivide la fascia prezzo del 3600x ed è più costoso del 3600.
Le performance di questo i5 sono ottime, nel 90% dei giochi, ma ha un numero di risorse ormai esiguo, cosa che lo fa arrancare nei giochi che pretendono molte risorse. Il gaming si sta evolvendo verso una direzione chiara, l’ottimizzazione su più core, cosa che serve per poter gestire molti ed evoluti effetti (vedasi il ray tracing), ed un numero crescente di intelligenze artificiali sempre più complesse.
Alla luce di questo, ritengo che Intel non sia più pienamente al passo con i tempi con un 6 core 6 thread ad un prezzo di 250 euro e forse sarebbe il caso di rivedere le proposte della linea i5. Su questa fascia ritengo che il 3600 ed il 3600x siano delle scelte migliori.
Tutti i possessori di un i7 8700k possono dormire sonni tranquilli non avendo alcun bisogno di cambiare piattaforma, questo i7 è un’ottima CPU, specialmente in ambito gaming.
Chi invece mira ad una build nuova oggi, potrebbe aggiungere alle considerazioni già fatte, il pacchetto evolutivo che la piattaforma AM4 offre, come le nuove PCIe 4.0, in visione delle future GPU e dei nuovi SSD nvme 4.0, e valutare un 3700x o un 3800x. Queste due CPU sono estremamente performanti in ogni ambito e si trovano ad un prezzo fortemente competitivo. Senza dimenticare che, rinunciando alle PCIe 4.0 è possibile installarli in una b450, ottenendo un rapporto prezzo/performance, ad oggi, imbattibile.