Abbiamo già recensito un clone Prusa prodotto da Fysetc, nello specifico QUI riguardo la MK3s, non potevamo dunque che dedicare un contenuto alla sorella minore.
Il clone della Mini presenta tutte le specifiche tipiche dell’ originale, con qualche differenza, che vedremo durante l’articolo.
Assembly
L’assemblaggio della Mini è più semplice rispetto a quello dell’MK3s, tuttavia non va sottovalutato. Si parla di una stampante con X a sbalzo che richiede una buona dose di precisione ed attenzione al fine di allineare per bene gli assi. Si tratta di procedure che richiedono un minimo di competenza riguardo ciò che si sta assemblando ed il come.
LCD
Uno dei particolari che personalmente apprezzo e che differenzia il clone dall’originale è la possibilità di scegliere un LCD da 3.2 pollici, invece del formato standard da 2.8. Ho sempre trovato il taglio da 2.8 leggermente striminzito, soprattutto dato che si parla di uno schermo a colori che dà la possibilità di visionare le preview delle stampe. In questo ambito specifico il clone offre qualcosa in più dell’originale.
Alimentatore
Quando si acquista questo kit è possibile scegliere tra un alimentatore meanwell ed un alimentatore non specificato. Data la differenza esigua di prezzo e la qualità indubbia del meanwell, è sicuramente da preferire.
Sensore Filamento
Nel kit Fysetc il sensore di fine filamento è incluso e non è quindi necessario aggiungerlo, al costo di 20 euro, come nell’Original.
Hotend
Fysetc su questa Mini ha reinterpretato, per così dire, la logica di funzionamento che sta dietro l’hotend della Prusa. L’originale utilizza un sistema con un piccolo bowden e presenta una gola full metal. Il kit clone ha invece optato per un sistema bore 4.1, ovvero con tubo in ptfe che parte dall’estrusore ed arriva fino in battuta con l’ugello. Per quanto possa apparire una differenza lieve, in realtà cambia parecchie cose e rende obbligatorio adattare i profili originali presenti in Prusa Slicer, sia per quanto riguarda le temperature che le retrazioni.
Cuscinetti Lineari
Come riscontrato nella recensione della Mk3s, i cuscinetti che arrivano con il kit sono di discreta qualità e necessitano solamente di essere ingrassati a modo con del grasso a litio (ad esempio QUI).
Parti Stampate
Lo specifico per dovere di cronaca, anche se nei kit è indicato abbastanza chiaramente, le parti stampate non sono presenti ed è quindi necessario ai fini dell’assemblaggio comprarle a parte, o avere a disposizione un’altra stampante che possa produrre quanto necessario (scelta consigliata, sicuramente).
Firmware
Così come per la mk3s, questo kit ospita le stesse identiche versioni dei firmware Prusa (scaricabili QUI).
Veniamo al dunque ed analizziamo la stampante, le modifiche effettuate e facciamo alcune considerazioni
Materiali Scelti
Ho stampato i pezzi necessari in ABS e PC-ABS (ice filament QUI). Questa scelta nasce dall’esigenza di usare la Mini all’interno di una enclosure, per stampare filamenti tecnici, oltre ovviamente ai più diffusi, quali PLA e PETG.
In questo caso è consigliabile scegliere materiali che offrano una buona resistenza e stabilità termica. ABS, ASA, o PC-ABS e simili sono adatti allo scopo.
Hotend
La scelta è ricaduta su un Trianglelab Dragon High Flow. Non è la soluzione più economica e consigliabile per questo kit, nel mio caso è dipesa principalmente da una questione di disponibilità, in breve…. ne possedevo uno che attendeva l’occasione giusta ed era arrivato il momento di adoperarlo. A tal proposito ho anche realizzato una mod, in parte remix di una già esistente, con aggiunta di convogliatore d’aria disegnato appositamente per il dragon e perfettamente compatibile con i V6. Ho rilasciato la mod su Printables QUI.
Riguardo l’hotend vanno fatte alcune considerazioni. Esattamente come visto sul clone mk3s, si tratta del componente su cui Fysetc ha deciso evidentemente di andare al risparmio. Tuttavia ci sono diverse opzioni viabili, dalle più economiche, alle più dispendiose. Un’opzione valida, semplice ed efficace consiste nell’acquistare una gola full metal in titanio di buona fattura, come questa QUI prodotta da Trianglelab appositamente per la Mini ed abbinare un heatblock placcato in rame, venduto da Mellow ed acquistabile QUI. Durante il montaggio della gola full metal, come sempre, raccomando di usare della buona pasta termica sulla zona alta della gola per migliorare lo scambio termico con l’heatsink. Un’altra opzione consiste nell’optare per un NF-V6 prodotto da Mellow (già recensito QUI) e passare quindi al design V6 utilizzando la mod linkata in precedenza. Si tratta, in entrambi i casi, di soluzioni valide, tuttavia per preferenza personale e del tutto soggettiva, resto più legato al design V6, in parte perché per circa 30 euro, trovo l’NF-V6 di Mellow semplicemente sublime, capace di offrire performance al top, persino superiori rispetto al v6 E3D standard, ed in parte perché il design del convogliatore d’aria usato sulla Mini non mi ha convinto pienamente durante i benchmark relativi al cooling (lavora sufficientemente bene, ma si può ottenere di meglio), inoltre avere la possibilità di montare un fan duct intercambiabile è sicuramente una comodità.
Non consiglio il Dragon High Flow come miglior soluzione a causa del prezzo elevato (circa 70-80 euro), ma va assolutamente detto e sottolineato che si tratta di una soluzione superba e di alta qualità.
Firmware
Dopo vari esperimenti, mi sono imbattuto nel firmware llama, una versione che fornisce alcune utilities particolari rispetto all’originale. Tra le quali la possibilità di calibrare lo skew a cui la Mini è soggetta, in particolar modo se non si effettua l’assemblaggio con estrema precisione e la possibilità di consentire alla ventola di raffreddamento dell’hotend di girare al 100% (purtroppo sul firmware originale il regime di rotazione è limitato). Quest’ultimo dettaglio può fare una grossa differenza durante le stagioni calde e l’utilizzo di materiali quali PLA o TPU. Se si opta per la gola full metal, si tratta di una differenza ancor più netta e che può salvarvi da una sequenza infinita di clog. È possibile trovare i firmware in questione QUI.
Vertex Extruder
Si tratta fondamentalmente di una versione open source del Bondtech dual drive con sensore di filamento interno. Basterà avere a disposizione un kit di ingranaggi del BMG (QUI, Hardened Gear) e stampare le parti necessarie che si trovano QUI su Printables. Una volta installato, vanno ovviamente adeguati il senso di rotazione e gli step/mm, operazione abbastanza semplice e fattibile tramite l’LCD della Mini nelle ultime versioni del firmware.
Spool Holder & Filament Guide
Si tratta di una piccola modifica che ho realizzato su Fusion 360 al fine di avere la bobina ed il reggi bobina agganciati alla stampante. Ho anche realizzato per la guida del filamento un rinforzo su Z in modo da avere il profilato a contatto con il suolo tramite un pad in TPU. Non si tratta di una mod che porta a reali benefici, ma che mi ha consentito di posizionare la bobina all’interno della enclosure di dimensioni contenute e sfruttarne quindi la temperatura interna per preriscaldare il filamento (soluzione particolarmente utile per alcuni materiali). Anche questa mod è stata rilasciata su Printables QUI.
Un’altra mod, semi-ufficiale, che interviene sul posizionamento della bobina e che ottimizza gli ingombri è possibile trovarla QUI, in un articolo di Prusa Research Team.
Capricorn Tube XS
Si tratta di una delle più semplici migliorie che si può apportare ad una stampante 3d. Il capricorn XS è il top per quanto riguarda i sistemi bowden ed è possibile reperirlo ovunque, ad esempio su Amazon QUI.
Piani di Stampa
Lo smooth Original ed il satinato sono delle superfici di stampa superbe e si possono portare a casa entrambi con una spesa di circa 70 euro (QUI) , garantendosi in questo modo, sia il texturato Fysetc che lo smooth e satinato Prusa. Le diverse tipologie di piatto hanno qualcosa di differente da offrire tra loro e possono rappresentare un “quid” gradito in molte occasioni e con vari materiali. In questo caso i piani Fysetc hanno un costo complessivo molto vicino a quello degli originali, al punto che, a mio parere non rappresentano un’alternativa realmente appetibile.
Le stampe offerte da questa Mini sono, in parte, già state rivelate nella recensione dell’ECOSMART (R-PETG) QUI. Riproponiamo i risultati ottenuti con quel materiale, aggiungendo anche un test con il PLA.
ECOSMART
PLA
I risultati ottenuti con l’ecosmart sono ottimi. Si tratta di un petg riciclato, molto viscoso e lievemente più impegnativo in termini di stampabilità, rispetto ad un petg vergine. Lo stringing è minimo, gli sbalzi così come i bridge sulla benchy sono puliti. La stampa degli orecchini, fatti da piccoli dettagli e retraction continue confermano ulteriormente le impressioni avute sulla benchy. La stampa del flexy, perfettamente mobile e fluido nelle articolazioni, sottolinea un flusso corretto e costante.
La stampa in PLA è stata effettuata con altezza layer di 0.2 e velocità di 60mm/s per le pareti (sia esterne che interne), 140mm/s per il riempimento e 200mm/s per gli spostamenti. Le accelerazioni sono state impostate a 2000 per le pareti interne ed il riempimento, 1400 per le pareti esterne e 6000 per gli spostamenti. Possiamo dire che si tratta di una stampa impostata con velocità media, né bassa né particolarmente spinta, ma generalmente più rapida rispetto ai profili preimpostati su Prusa Slicer.
La stampa ha prodotto un buon risultato, a tutto tondo. Gli sbalzi sono buoni, stringing assente, e i layer sono costanti ed omogenei.
ABS
Alcune delle parti stampate della Mini, come il top dell’asse Z o il vertex extruder, sono state effettuate utilizzando la stessa stampante, con ottimi risultati. In seguito ho effettuato parecchi lavori in ASA, ma va sottolineato un aspetto importante.
La Mini non offre un sistema out of the box tale da prevenire il warping di questi materiali. Qualche stampa in ABS, di piccole dimensioni è possibile e con risultati discreti. Tuttavia se si ha intenzione di stampare molto ABS o Nylon e vari materiali tecnici, è possibile sfruttare le contenute dimensioni della stampante e chiuderla con ingombri realmente molto contenuti. Una soluzione pratica e poco costosa può essere quella di utilizzare le enclosure in tessuto vendute da vari produttori (ad esempio Creality) che ospiteranno la stampante e la bobina internamente, senza alcuna difficoltà. Raccomando nuovamente di stampare le varie parti plastiche della Mini in materiali resistenti e stabili termicamente, come ABS, ASA, PC-ABS e simili, se si ha intenzione di utilizzarla all’interno di una camera chiusa.
I contenuti riguardo i kit di Mini non mancano, ma ho voluto trattare l’argomento offrendo qualche spunto su mod ed add-on valutabili, facendo qualche considerazione soggettiva. Dopo quanto detto, visto e stampato, possiamo tirare le somme, rispondendo ad alcune tipiche domande:
Il clone Fysetc della Mini, è una stampante valida? Si, sicuramente. Il perché vada considerata e valutata come opzione offre alcuni spunti interessanti. Il kit si trova su Aliexpress (QUI) a circa 250-260 euro (con sensore di fine filamento incluso, ma stampabili da procurarsi), qualcosa in più, o qualcosa in meno, a seconda dei periodi, sconti e coupon relegati ad alcuni eventi tipici di Aliexpress. Come per i kit Mk3s è meglio valutarli avendo già una stampante a casa in grado di fornire i pezzi stampati necessari. Si parla quindi di un prezzo di circa 200 euro inferiore all’originale, tuttavia più che ad un risparmio complessivo, guarderei alla possibilità di investire parte di questo risparmio in alcune migliorie, come l’hotend (circa 30 euro) ed aggiungere altre tipologie di piano di stampa. Con circa 100 euro extra è quindi possibile portarsi a casa un fantastico hotend e ben due piani Original Prusa (oltre quello presente già nel kit), come lo smooth ed il satinato, con una spesa complessiva che resta inferiore al kit originale e che ci offre un bel pacchetto completo, corposo ed interessante. Si parla di aggiunte non necessarie ed il kit base è in grado di dare delle buone soddisfazioni, personalmente però ritengo che sfruttare parte del risparmio rispetto al kit Original Prusa, in extra ed aggiunte, sia una chiave di lettura più interessante ed appetibile.
Al netto di tutto, così come per la MK3s , promuovo questo kit a pieni voti, con le stesse identiche discriminanti. Si tratta di un prodotto non adatto a tutti, che è preferibile valutare solo nel caso si possegga già una stampante o si abbia la possibilità di averne una a disposizione per la stampa dei pezzi necessari e che necessita di una giusta base di competenza al fine di portare a termine l’assemblaggio nel giusto modo.
Chiudo questa recensione, con una domanda, in parte provocatoria. Il costo del kit Mini, non è molto lontano dal costo del kit MK3s, al punto che ci si potrebbe chiedere “Vale la pena prendere l’MK3s direttamente?”, la risposta a questa domanda dipende da tante sfaccettature, quali, il budget (sono sempre 110-120 euro in più), l’ingombro, la reale necessità di un piano di stampa più generoso. Non esiste una risposta univoca e corretta, ma è una domanda che è giusto porsi prima di comprare questa Mini.