Nel corso delle ultime settimane Apple nell’evento Peak Performance, ha annunciato diversi prodotti, incluso il Mac Studio.
Il Mac Studio è il device più potente attualmente offerto da Apple nella lineup M1 e mosso dal M1 Ultra. Il chip utilizzato, essenzialmente è costituito dall’unione di due SoC M1 Max tramite un collegamento proprietario, definito da Apple UltraFusion, che permette una velocità di connessione da 2,5 TBs.
Nel Mac Studio, a differenza dei MacBook, gli SSD non sono saldati, ma bensì inseriti in degli slot ”M2”, di cui uno e libero ed in linea teorica potrebbe essere popolato.
Questo è in linea teorica. Di fatto però, l’inserimento di qualsivoglia SSD in quegli slot, o la semplice rimozioni e reinserimento di uno degli SSD preinseriti renderà il Mac Studio un costosissimo fermacarte.
Questo è quello che traspare dal video di Luke Miani su YouTube, il quale ha tentato di ”upgradare” le memorie del nuovo device della casa della mela, ritrovandosi con un inanimato cubo di alluminio da 9000 Dollari.
Parte di quello che è successo è da attribuire al fatto che il Mac Studio riconosce Drive non consentiti via firmware ed al fatto che gli SSD utilizzati da Apple sono privi di Cache e Controller, i quali sono saldati sulla Logic Board.
Apple probabilmente userà la sicurezza del sistema come giustificazione per il lock alla upgradabilità DIY, ed il conseguente brick del device a seguito del tentativo di upgrade. Se tanto dava tanto, era quasi meglio avere la memoria saldata piuttosto che creare una finta possibilità di upgrade per gli utenti.
Ad ogni modo di seguito vi lasciamo il link al video di Luke Miani.