Tanto si è detto riguardo al criticatissimo GPP (Geforce Partner Program) di Nvidia.
Premettendo che non è stato mai detto nulla di certo nè dai Partners nè da Nvidia stessa, alcune notizie tra le più accreditate riguardavano la presunta esclusività pretesa da Nvidia sul marchio dedicato al gaming dei partners.
Una sorta di esclusività d’immagine, che avrebbe legato strettamente il vocabolo “gaming” al nome Nvidia.
Ciò, come detto comunque mai confermato nè argomentato apertamente nel dettaglio, è stato poi successivamente supportato dalla notizia riguardante Asus ed il suo marchio Arez (che suona come una vera e propria “rispolverata” al marchio Ares), tirato fuori nuovamente dal cilindro per ovviare alla controversa questione del GPP e continuare la commercializzazione delle schede Radeon.
Il motivo che spingeva Nvidia, stando a quanto da loro detto, avrebbe avuto lo scopo di fornire ai partners maggior supporto, per poi tradursi in un miglior prodotto finale.
Inutile dire che, come ben si sa, la maggior parte della comunità dei gamers, ha accolto la notizia in modo completamente differente, additandolo come un tentativo subdolo di instaurare un monopolio.
L’unica cosa certa è che Nvidia, nonostante tutte le critiche subite, le ipotesi fatte, ed i rumors sul web, non si è mai difesa, e non ha mai rilasciato un comunicato stampa per dissipare tutti questi dubbi e chiarire in modo trasparente la loro posizione in merito.
Oggi un comunicato stampa di Nvidia annuncia l’intenzione di porre fine al nascente programma:
“A lot has been said recently about our GeForce Partner Program. The rumors, conjecture and mistruths go far beyond its intent. Rather than battling misinformation, we have decided to cancel the program. GPP had a simple goal – ensuring that gamers know what they are buying and can make a clear choice”
In breve, stando a quanto da loro detto, la mole di congetture e disinformazione fatta sul GPP in questi ultimi tempi, li avrebbe spinti a chiudere la questione piuttosto che iniziare una battaglia d’informazione contro questi rumors e supposizioni, ribadendo che il loro unico intento fosse migliorare il prodotto finale offerto all’insegna della chiarezza sul prodotto stesso.
Cercando di rimanere quanto più super-partes possibile, però, è innegabile ritenere l’atteggiamento di Nvidia quantomeno “bizzarro”.
Considerato il reale intento dichiarato, sarebbe bastato un comunicato stampa, come su detto, volto a chiarire in modo trasparente la questione sul GPP.
Un finale simile lascia invece spazio ad interpretazioni, e lascia trasparire che Nvidia si aspettasse delle reazioni differenti da parte dei gamers e dei loro fan.
Quello che senza troppi indugi si può affermare è che quantomeno, l’affannosa questione del Geforce Partner Program poteva esser affrontata in modo migliore, chiaro e trasparente sin dall’inizio da parte di Nvidia.